Il rito della timbratura impone un confine netto tra vita e lavoro, ma nei fatti è sempre più difficile separare sfera privata e altri impegni. Mentre il tempo di lavoro sconfina nella vita, l’orario di lavoro è sempre misurato su una base rigidamente ancorata al luogo fisico dell’ufficio. Nella società della conoscenza la proposta di forme di flessibilità temporali e spaziali – in grado di garantire al lavoratore la possibilità di organizzarsi e gestire autonomamente il proprio ritmo di vita – costituisce una risposta necessaria a chi reclama un rapporto di lavoro basato non sulla presenza, ma sul risultato. Occorre superare uno stile manageriale poco incline alla delega e orientato al controllo, e vincere lo stereotipo secondo cui il lavoratore flessibile è meno produttivo, cittadino di serie B nel riconoscimento del sistema premiante, con tutti i limiti che ciò comporta nello sviluppo della carriera. Analizzando alcune best practice in atto nel nostro paese (in imprese piccole, medie e multinazionali), il libro individua soluzioni organizzative fondate sulla responsabilità e sul risultato, capaci di introdurre sistemi di valutazione meritocratici della performance individuale

L’impatto reale della flessibilità sul percorso di carriera dei lavoratori

TRINCA COLONEL, RENATA
2012

Abstract

Il rito della timbratura impone un confine netto tra vita e lavoro, ma nei fatti è sempre più difficile separare sfera privata e altri impegni. Mentre il tempo di lavoro sconfina nella vita, l’orario di lavoro è sempre misurato su una base rigidamente ancorata al luogo fisico dell’ufficio. Nella società della conoscenza la proposta di forme di flessibilità temporali e spaziali – in grado di garantire al lavoratore la possibilità di organizzarsi e gestire autonomamente il proprio ritmo di vita – costituisce una risposta necessaria a chi reclama un rapporto di lavoro basato non sulla presenza, ma sul risultato. Occorre superare uno stile manageriale poco incline alla delega e orientato al controllo, e vincere lo stereotipo secondo cui il lavoratore flessibile è meno produttivo, cittadino di serie B nel riconoscimento del sistema premiante, con tutti i limiti che ciò comporta nello sviluppo della carriera. Analizzando alcune best practice in atto nel nostro paese (in imprese piccole, medie e multinazionali), il libro individua soluzioni organizzative fondate sulla responsabilità e sul risultato, capaci di introdurre sistemi di valutazione meritocratici della performance individuale
2012
9788823833630
S. Cuomo, A. Mapelli
La flessibilità paga: perché misurare i risultati e non il tempo
TRINCA COLONEL, Renata
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