L'appropriatezza della spesa per grandi tecnologie mediche: il caso Veneto

La funzione acquisti delle aziende sanitarie italiane sta rapidamente evolvendo con tenenze marcate di centralizzazione e il diffondersi di modelli d'acquisto differenti in tutte le regioni italiane. Tuttavia non tutti i prodotti sanitari si prestano per essere acquisiti a livello centralizzato e non necessariamente la razionalizzazione e l'appropriatezza nell’allocazione delle risorse possono realizzarsi a partire da misure di standardizzazione della domanda. Il presente contributo descrive i risultati di uno studio condotto sui processi di acquisizione di grandi apparecchiature di diagnostica per immagini (GADI) presso la regione Veneto, nella quale opera un particolare meccanismo di valutazione e approvazione regionale degli investimenti aziendali in tecnologie mediche ad alto impatto. Dopo una preventiva analisi della letteratura, per comprendere le peculiarità di tali processi d'acquisto e delle relazioni che necessariamente intercorrono tra aziende sanitarie acquirenti o Unioni d’acquisto e la Commissione Regionale per l'Investimento in Tecnologia ed Edilizia (CRITE), sono state analizzate documentazioni di gara e delibere regionali, parallelamente alla conduzione di interviste semistrutturate ai principali attori del procurement aziendale, sovraziendale e regionale.