In un contesto generale di ampio dibattito sul sistema ordinato di rapporti finanziari tra i livelli di governo, per portare a termine il disegno costituzionale di decentramento fiscale previsto dall’articolo 119 del nuovo Titolo V della Costituzione introdotto nel 2001, il legislatore nel corso delle leggi finanziarie 2007 e 2008 ha deciso di introdurre alcuni elementi di novità in merito alla gestione dell’extra gettito IVA e accise legato alle operazioni nei porti, con lo scopo di avviare una nuova politica di finanziamento delle infrastrutture per le opere portuali e relative ai collegamenti stradali e ferroviari da e per i porti. L’obiettivo del presente lavoro è quello di ricostruire l’evoluzione di queste prime prove tecniche di federalismo fiscale, alla luce del ruolo sia delle Autorità Portuali sia delle Regioni in materia di infrastrutture, valutandone gli effetti economici in ottica sistemica. Il nuovo mix di strumenti, tributi propri (i diritti marittimi) e compartecipazione dinamica ad un gettito di tributo erariale, oltre all’evidenziazione della necessità di un forte coinvolgimento dei privati, prefigura un cambiamento radicale nel comparto portuale, possibile anticipatore di ulteriori interventi anche in altri settori infrastrutturali. Il caso del nuovo terminal container a Vado Ligure (Savona) completa il lavoro aiutando così ad evidenziare le luci e le ombre di questo nuovo modello di finanziamento di opere di interesse strategico, dove le competenze concorrenti di Stato, Regioni ed Enti Locali sono rilevanti.

Prove tecniche di federalismo fiscale per le opere infrastrutturali in Italia. Il caso dei porti alla luce della più recente normativa

BACCELLI, OLIVIERO;
2008

Abstract

In un contesto generale di ampio dibattito sul sistema ordinato di rapporti finanziari tra i livelli di governo, per portare a termine il disegno costituzionale di decentramento fiscale previsto dall’articolo 119 del nuovo Titolo V della Costituzione introdotto nel 2001, il legislatore nel corso delle leggi finanziarie 2007 e 2008 ha deciso di introdurre alcuni elementi di novità in merito alla gestione dell’extra gettito IVA e accise legato alle operazioni nei porti, con lo scopo di avviare una nuova politica di finanziamento delle infrastrutture per le opere portuali e relative ai collegamenti stradali e ferroviari da e per i porti. L’obiettivo del presente lavoro è quello di ricostruire l’evoluzione di queste prime prove tecniche di federalismo fiscale, alla luce del ruolo sia delle Autorità Portuali sia delle Regioni in materia di infrastrutture, valutandone gli effetti economici in ottica sistemica. Il nuovo mix di strumenti, tributi propri (i diritti marittimi) e compartecipazione dinamica ad un gettito di tributo erariale, oltre all’evidenziazione della necessità di un forte coinvolgimento dei privati, prefigura un cambiamento radicale nel comparto portuale, possibile anticipatore di ulteriori interventi anche in altri settori infrastrutturali. Il caso del nuovo terminal container a Vado Ligure (Savona) completa il lavoro aiutando così ad evidenziare le luci e le ombre di questo nuovo modello di finanziamento di opere di interesse strategico, dove le competenze concorrenti di Stato, Regioni ed Enti Locali sono rilevanti.
2008
Conoscenza, sviluppo umano, territorio
Baccelli, Oliviero; L., Senn
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11565/2646991
 Attenzione

Attenzione! I dati visualizzati non sono stati sottoposti a validazione da parte dell'ateneo

Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact