I recenti scandali societari, negli Stati Uniti come in Europa, hanno riacceso un dibattito mai sopito tra i sostenitori della capacità di autoregolamentazione del mercato e coloro che ritengono non sia possibile abdicare al presidio penalistico in relazione alla criminalità d’impresa. Il presente articolo si propone di verificare quale sia – e quale è auspicabile divenga – il ruolo del diritto penale rispetto all’attività economica utilizzando, accanto agli strumenti classici del giurista, i suggerimenti concettuali mutuati dall’analisi economica del diritto applicata al diritto penale. Tale analisi non può prescindere dalla valutazione dell’efficacia e dell’efficienza del diritto penale nel campo dell’agire economico. Prime considerazioni che attendono la conferma di dati evidenziano come l’assenza di qualsivoglia credibile alternativa e l’incapacità, dimostrata de facto dal mercato, di infliggere sanzioni a coloro che ne violano le regole impongono, oggi, l’utilizzo di tale strumento. In una prospettiva di politica criminale, tuttavia, sarebbe auspicabile il ritorno ad un’applicazione del diritto penale quale extrema ratio. Gli studi empirici di argomento legale rappresentano, in questa prospettiva, una nuova frontiera della ricerca giuridica. Testare le ipotesi aventi ad oggetto il funzionamento del sistema legale può fornire una nuova visione dei modi in cui il sistema legale opera realmente e di come le diverse scelte di politica criminale possono influenzarlo. L’approccio empirico mutuato al diritto dall’analisi economica, pur non essendo la risposta a tutti i dibattiti giuridici aperti, è sicuramente un utile strumento per portare alla luce aspetti non sufficientemente valorizzati in termini di analisi di efficienza delle norme e di loro efficiente – ragionevole applicazione. È certamente vero che l’analisi economica del diritto è un prodotto potenzialmente difettoso, ma tale approccio appare capace di preziosi sviluppi anche per il penalista, ai quali non vi è ragione di rinunciare apriori.

Economic Crimes. Diritto penale ed economia: prove di dialogo

MONTANI, ELEONORA
2005

Abstract

I recenti scandali societari, negli Stati Uniti come in Europa, hanno riacceso un dibattito mai sopito tra i sostenitori della capacità di autoregolamentazione del mercato e coloro che ritengono non sia possibile abdicare al presidio penalistico in relazione alla criminalità d’impresa. Il presente articolo si propone di verificare quale sia – e quale è auspicabile divenga – il ruolo del diritto penale rispetto all’attività economica utilizzando, accanto agli strumenti classici del giurista, i suggerimenti concettuali mutuati dall’analisi economica del diritto applicata al diritto penale. Tale analisi non può prescindere dalla valutazione dell’efficacia e dell’efficienza del diritto penale nel campo dell’agire economico. Prime considerazioni che attendono la conferma di dati evidenziano come l’assenza di qualsivoglia credibile alternativa e l’incapacità, dimostrata de facto dal mercato, di infliggere sanzioni a coloro che ne violano le regole impongono, oggi, l’utilizzo di tale strumento. In una prospettiva di politica criminale, tuttavia, sarebbe auspicabile il ritorno ad un’applicazione del diritto penale quale extrema ratio. Gli studi empirici di argomento legale rappresentano, in questa prospettiva, una nuova frontiera della ricerca giuridica. Testare le ipotesi aventi ad oggetto il funzionamento del sistema legale può fornire una nuova visione dei modi in cui il sistema legale opera realmente e di come le diverse scelte di politica criminale possono influenzarlo. L’approccio empirico mutuato al diritto dall’analisi economica, pur non essendo la risposta a tutti i dibattiti giuridici aperti, è sicuramente un utile strumento per portare alla luce aspetti non sufficientemente valorizzati in termini di analisi di efficienza delle norme e di loro efficiente – ragionevole applicazione. È certamente vero che l’analisi economica del diritto è un prodotto potenzialmente difettoso, ma tale approccio appare capace di preziosi sviluppi anche per il penalista, ai quali non vi è ragione di rinunciare apriori.
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11565/1879391
 Attenzione

Attenzione! I dati visualizzati non sono stati sottoposti a validazione da parte dell'ateneo

Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact